venerdì 24 ottobre 2008

La protesta è politica!

In questi giorni c'è un grande fermento contro il decreto Gelmini: manifestazioni, proteste, "okkupazioni", dibattiti, titoloni, alcuni che rievocano esageratamente il '68...
La cosa che mi ha colpito di più è che molti studenti si affannano a ribadire che la protesta non è politica, che la destra e la sinistra non c'entrano niente, che i partiti non devono intromettersi e via con l'armamentario caro a tanti professionisti dell'antipolitica.
Come se tutti dimenticassero all'improvviso che questa riforma è stata voluta e approvata da una maggioranza di destra, che Berlusconi capo di un governo di destra la difende a spada tratta (con la spada che si trasforma in manganello), che la Gelmini è una degli esponenti principali di Forza Italia in Lombardia... La politica c'entra come sempre perchè ineluttabilmente è nelle cose, nelle scelte, negli orizzonti, nelle strategie.
Ecco... le battaglie degli studenti sono sacrosante ma questa ipocrisia di fondo non mi piace e la considero una debolezza grave del movimento.

2 commenti:

Sententia ha detto...

In effetti se la protesta non è politica non è concreta.
Come un bambino di vent'anni che non ha ancora imparato a parlare e per dire qualcosa piange, e allora (tutti) non capiscono e pensano che sono solo "pich d'suenn". Per questo motivo ogni fatto evaporerà all'italiana: apriranno il classico tavolo di trattative (come per alitalia) per calmare le acque e poi faranno una proposta simile a quella del decreto attuale...si tratta di un film già visto!

http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406

Anonimo ha detto...

Ne ho fatto un post anch'io....
Ho fatto un paragone con il '68, in effetti queste proteste sono molto più consistenti di quelle degli ultimi anni.
I colpi di accetta del governo Berlusconi alla scuola pubblica hanno lasciato il segno, speriamo che non sorgano capi-popoòo che strumentalizzino le proteste e speriamo che i giovani, distratti da tante stronzate, si riapproprino del loro futuro....