domenica 9 novembre 2008

Ciao

Sento l'esigenza di cambiare. Ogni tanto mi succede. Saranno gli influssi astrali di un acquario inquieto...
Questo blog chiude, nel senso che cambia indirizzo, trasloca in una piattaforma migliore dopo quasi 2 anni.

Il nuovo indirizzo è:
http://pietromonteleone.wordpress.com

PS: Naturalmente invito tutti gli amici blogger ed eventualmente chi mi ha tra i preferiti ad aggiornare il link.

venerdì 7 novembre 2008

Cronaca di una morte desiderata

Volevo tenere ancora per un pò il post che celebra la vittoria di Obama ma preferisco scriverne un altro perchè fra qualche mese, qualche anno voglio ritornarci e rileggerlo per non dimenticare.

Premessa:
E' il giorno successivo alla storica vittoria di Obama, primo nero alla Presidenza degli USA. L'opinione pubblica mondiale è in fermento. Intellettuali e opinionisti di tutto il mondo si interrogano sul futuro del pianeta. Ci sono festeggiamenti dappertutto. Il Kenia vuole cambiare nome in Obamaland. La copia originale del New York Times si vende su ebay a 300 dollari. Mandela scrive una splendida lettera ad Obama. Il contesto, insomma, è questo...

Berlusconi al vertice ufficiale italo-russo di Mosca:
"Barack Obama? Giovane, bello e abbronzato".

Dopo le reazioni indignate del centrosinistra seguono le prevedibili controreazioni del centrodestra:

Capezzone, portavoce di Forza Italia:
"Penso a quanto sia desolante questa sinistra, che non sa più a cosa attaccarsi pur di criticare ogni giorno Berlusconi. Chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale, sa che le parole di oggi del nostro Premier sono state pronunciate in un contesto di positività, di simpatia personale e politica, di elogio e di ammirazione per il neoeletto Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Negare questo, e cercare disperatamente di montare una campagna mediatica, è indice del livello avvilente di polemica, di livore e di negatività a cui è giunto il chiacchiericcio politico italiano”.

Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa:
‘’Obama abbronzato? Mah! Io preferisco la Rula... E' stata una battuta, detta li’ per scherzo. Non avra’ alcune conseguenza’’.

Rotondi, Ministro per l'Attuazione del Programma:
''La sinistra sbaglia ad attaccare Silvio sull'abbronzatura di Obama: c'è una teoria psicologica per cui fondamento del razzismo e' l'invidia dei bianchi per un colore più gradevole".

Gasparri, capogruppo al Senato del PDL:
"E' noto a tutti che Berlusconi ama molto le battute. L'ho sentito nei mesi passati parlare molto bene di Obama e le sue battute vanno prese sotto il profilo di una 'offensiva' della simpatiae non come una volontà di insultare che non gli appartiene".

Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del PDL:
''Il presidente Berlusconi ha fatto chiaramente una battuta di spirito rivolta sia a Medvedev che a Obama. Alcuni esponenti della sinistra, che hanno una visione tetra della vita, stanno scatenando una tempesta in un bicchier d'acqua".

Infine di nuovo Berlusconi, Presidente del Consiglio:
"Se non hanno il sense of humour allora vuol dire che gli imbecilli sono scesi in campo, che se ne vadano a...".
"Perchè? C'è qualcuno che ha obiettato? Uno può sempre prendere la laurea del coglione quando vuole. Se uno vuole prendersi una laurea pubblica, ogni occasione è buona. Io mi sono veramente rotto e dico tutto quello che penso".

Ecco... io a vivere in un Paese governato da queste persone qui non ce la posso fare.
Quale soluzione, oltre le bestemmie, senza ricorrere alla violenza?
Io credo che a questo punto lo scontro non sia più politico, non è questione di destra e sinistra, io rispetto chi può avere un'idea diversa dalla mia in materia economica e sociale ma qui è uno scontro fra persone civile e incivili. E' una questione morale. E allora io penso che ognuno nel suo piccolo possa fare una cosa: eliminare qualsiasi contatto con qualunque persona, anche amici, che abbia votato il centrodestra di Berlusconi. Si inizia così, dalla sfera privata, facendo capire al prossimo che non ci può essere nessuna collusione, nessuna contiguità con certi personaggi. Bisogna costruire un muro, una barriera tra noi e loro, tracciare un confine netto, non solo politico ma umano, tenerli isolati, in gabbia, lontani e riconoscibili.

mercoledì 5 novembre 2008

Il 4 novembre di Barack Hussein Obama

Altro che festeggiare con Napolitano, Berlusconi e La Russa che depositano la solita tristissima corona all'inutilissimo Altare della Patria per ricordare una sciaguratissima guerra di altri tempi.
Il 4 novembre nel mondo, d'ora in poi, si celebrerà l'elezione di Barack Obama, primo nero alla Presidenza degli Stati Uniti d'America. Un fatto di portata storica che ho atteso con ansia.
Il neopresidente mi affascina da sempre.
Obama parla con il corpo e sembra dire: ok, sono un giovane avvocato nero, faccio politica, ho una bella famiglia, so ballare, so giocare a basket, da giovane mi facevo le canne, però ora voglio e posso fare il Presidente degli Stati Uniti.
Ha quella naturalezza nell'essere l'uomo giusto al posto giusto che solo i grandi della storia hanno.
Il mio è leaderismo? Può essere... ma chi se ne frega! E' un'accusa che ogni tanto si ode a sinistra da parte di qualche provinciale club di sfigati.
Ora mi aspetto un mondo senza guerre preventive, un'attenzione maggiore all'ambiente e alla questione africana, una maggiore tutela dei diritti per tutti i cittadini americani, in nome della libertà, dell'uguaglianza e della fratellanza: le solite tre paroline magiche che, partite dal cuore dell'Europa, girano da secoli nella storia e ogni tanto si offuscano.
Avere un progressista di colore, come presidente americano è un sogno.
Speriamo davvero di non svegliarci con l'amaro in bocca.

venerdì 31 ottobre 2008

Botanica dei sentimenti

Credo che bisogna annaffiare le piante che danno frutti perchè anche le rose, come le viole, sfioriscono.
Nello stesso tempo bisogna fare attenzione che i frutti non siano troppo maturi.

mercoledì 29 ottobre 2008

Pinocchio

Ora i soloni dell'informazione italiana ci racconteranno che è la solita storia dei soliti facinorosi di destra e di sinistra che si menano per fare a gara a chi riesce a strumentalizzare il movimento studentesco. Ora ci spiegheranno che si tratta dei soliti fanatici prigionieri delle ideologie.
No! Non è così! Vi diranno bugie!

La verità, l'unica, è che ad un certo punto della manifestazione è arrivata una squadra di fascisti di Blocco Studentesco, nota organizzazione universitaria, che ha cominciato a picchiare e provocare per prendere la testa del corteo. Fascisti arrivati ad una protesta pacifica armati di spranghe tricolori. Fascisti lasciati arrivare lì dalla polizia inerme nonostante l'allarme del resto degli studenti.
Il resto è una rissa tra chi ha attaccato vigliaccamente e chi ha voluto difendersi anche con la forza.
Intanto il decreto Gelmini è diventato legge: si tornerà al maestro unico e ci saranno tagli enormi al sistema dell'istruzione pubblica.
Questi altri bugiardi di centrodestra fanno credere di voler "modernizzare" il Paese (uno dei termini più orribili che la lingua italiana abbia prodotto).
In realtà, lo stanno distruggendo.

sabato 25 ottobre 2008

Non si potrà mai fare

Lo dicevo in un SMS ad un amico: aspettare il comizio di Veltroni ascoltando Max Pezzali e Fabrizio Moro è stata una delle cose più brutte delle mia vita.
Per fortuna a parziale rimedio c'è stato anche l'intermezzo dell'Orchestra di Piazza Vittorio.
Questa la premessa...
Ebbene si, sono stato costretto ad andare alla manifestazione del PD al Circo Massimo.
Ho ascoltato uno studentello inkazzato, un'operaia sindacalizzata "ma anche" un'imprenditrice rampante-progressista e mi sono sorbito pure l'intervento di una poliziotta sindacalista...
Per fortuna
a parziale rimedio c'è stato anche l'intermezzo di Crocetta, simbolo dell'antimafia, sindaco di Gela, gay ed ex-comunista, passato da pochi giorni al PD (e mi è venuto da piangere quando ho realizzato questo passaggio).
Poi ha parlato Lui, quello cha ha straperso le elezioni e che ha regalato Roma alla destra. Ho ascoltato le parole "Italia", "Paese", "bello", "migliore", "possiamo", "grazie", "tutti", "forze dell'ordine" centinaia di volte...
A tratti mi sono annoiato, il discorso è stato troppo lungo e privo di pathos tranne quando Water ha attaccato il modello culturale televisivo di Berlusconi che effettivamente è stato un bel passaggio.
Sul palco lo stato maggiore del PD; negli schermi sullo sfondo di Veltroni si vedeva perfettamente la sagoma di D'Alema e ho pensato che "Baffino" è intelligente anche a prendersi la posizione giusta.
Infine ho visto sventolare milioni di bandiere biancorossoverdi quando tutti insieme hanno cantato l'Inno di Mameli.
Io intanto pensavo alle bandiere rosse, a Bella Ciao, all'Internazionale e mi è venuto di nuovo da piangere.
Sono tornato a casa dopo aver spintonato tra l'enorme folla. A piedi. Ha cominciato a diluviare. E non avevo l'ombrello...
Piove governo ladro!

venerdì 24 ottobre 2008

La protesta è politica!

In questi giorni c'è un grande fermento contro il decreto Gelmini: manifestazioni, proteste, "okkupazioni", dibattiti, titoloni, alcuni che rievocano esageratamente il '68...
La cosa che mi ha colpito di più è che molti studenti si affannano a ribadire che la protesta non è politica, che la destra e la sinistra non c'entrano niente, che i partiti non devono intromettersi e via con l'armamentario caro a tanti professionisti dell'antipolitica.
Come se tutti dimenticassero all'improvviso che questa riforma è stata voluta e approvata da una maggioranza di destra, che Berlusconi capo di un governo di destra la difende a spada tratta (con la spada che si trasforma in manganello), che la Gelmini è una degli esponenti principali di Forza Italia in Lombardia... La politica c'entra come sempre perchè ineluttabilmente è nelle cose, nelle scelte, negli orizzonti, nelle strategie.
Ecco... le battaglie degli studenti sono sacrosante ma questa ipocrisia di fondo non mi piace e la considero una debolezza grave del movimento.

domenica 19 ottobre 2008

Legalite'? No! Egalite'!

Sono uno dei pochi italiani che non ha letto nè visto Gomorra ma l'impatto mediatico dell'opera è stato così forte che posso riconoscere allo scrittore campano grande coraggio e un forte senso civico nella sua azione di denuncia.
Ciò detto, lui non mi piace: sembra troppo perfetto per essere vero, usa sempre i tempi e i toni giusti nei suoi interventi, recita perfettamente il ruolo dell'eroe buono in un mondo di cattivi, mai sopra le righe, mai un tentennamento, una debolezza, una gaffe, un errore, un risentimento...
C'è insomma qualcosa che a pelle non mi convince: sarà semplicemente perchè, come sempre, mi piace complicarmi la vita.
Invece è facile stare dalla parte di Saviano: anche Schifani, avvocato di mafia, sta dalla parte di Saviano, anche i fascisti sono dalla parte di Saviano, anche i celerini che picchiano i manifestanti sono dalla parte di Saviano, anche Simona Ventura e Maria De Filippi sono dalla parte di Saviano...
Anche io sto dalla parte di Saviano ma con questa compagnia sono molto a disagio.
Poi in generale questi discorsi fini a se stessi sulla legalità, su "quanto siamo belli e fighi ad essere uniti contro la mafia" non mi hanno mai convinto molto: senza giustizia sociale, senza uguaglianza, senza libertà di emancipazione non può esserci legalità.
Naturalmente non vale il contrario... e allora avrei preferito che l'indignazione dell'opinione pubblica (spesso pilotata) oltre che contro la criminalità e il malaffare si rivolgesse soprattutto verso le morti sul lavoro, verso i salari da fame, i capitalisti senza scrupoli, i razzismi vecchi e nuovi.
Forse va bene anche così, forse non bisogna fare una graduatoria delle indignazioni, che da qualche parte bisognerà pure cominciare, ma a me, che sono un caso difficile, non basta...

venerdì 17 ottobre 2008

Filastrocca nana del ritorno

Nel giardino di un seminterrato del cortile del mio palazzo ci sono i nani da giardino.
Oltre ad odiare i seminterrati, odio i nani da giardino.
In realtà odio proprio i nani: mi fanno pensare a Brunetta e Berlusconi.

mercoledì 17 settembre 2008

Facebookmania

Voglio provare a parlare (da profano) del più grande social network esistente su internet, Facebook.
Come premessa al mio post invito a leggere questo link (sicuramente più sacro), ricco di spunti interessanti.
Io rientro nella categoria di quelli che, iscritti per inerzia un pò di tempo fa, lo hanno lasciato lì nel cassetto. Solo a fine agosto, in piena esplosione, ho cominciato ad usarlo con assiduità e ho assistito quindi, impressionato, a questa crescita vertiginosa di utenti.

Ma a cosa serve Facebook? Serve essenzialmente a metterti in contatto con gli altri presentando te stesso, la tua storia, i tuoi gusti, le tue preferenze e permette di "fare gruppo". Il tutto in un meccanismo a catena che annulla ogni ostacolo spazio-temporale. Puoi ritrovare, così, amici vicini e lontani, e parenti dispersi o eventualmente conoscere nuove persone con affinità comuni.

Come mi diceva opportunamente un amico, all'inizio sembra di essere ad una festa... io ci aggiungerei da imbucato, quando non sai bene come comportarti e poi con un pò di musica e alcol cominci a scioglierti...
Certo la quantità di "cazzeggio" fine a se stesso è notevole ma sono altrettanto infinite le potenzialità, ancora inespresse secondo me, di usare questo strumento in maniera consapevolmente più seria e costruttiva. Lo scambio di informazioni e messaggi tra i contatti può avvenire con una simultaneità, un coordinamento, un tempo di aggiornamento così elevati da superare qualsiasi altro mezzo di comunicazione.
Facebook è, quindi, in qualche modo, la quintessenza della rete, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Infine una considerazione:
nonostante la comune sfera pubblica, lì sembra di essere in piazza, qui mi sento a casa mia. Voglio dire, cioè, che la fruizione totalizzante dei social network in qualche modo dà ai blog personali una dimensione più intima, da cui traggono giovamento sia la scrittura che la lettura.
Ciò detto, vado a controllare il mio profilo...

venerdì 12 settembre 2008

Bandierina

Questa storia di Alitalia è davvero squallida: rappresenta perfettamente la situazione in cui versa la repubblica italiana.
Pseudocapitalisti
(la maggiorparte dei quali invischiati in brutte storie di malaffari) in cerca di profitti senza rischi, politici incompetenti, provinciali e senza lungimiranza, dirigenti sindacali molli, se non venduti, che giocano con il destino della gente...
Speriamo che i lavoratori dell'Alitalia, quelli veri, resistano a questo scempio: politici, imprenditori e sindacalisti devono capire che non si possono fare affari, sporchi, alle spalle dei lavoratori calpestandone i diritti.
Se deve essere fallimento, fallimento sia. Per tutti e non solo per i soliti noti...
Tanto, comunque vadano le cose, la nostra compagnia di bandiera fra 5 anni, checchè ne dicano i vecchi soloni, non esisterà più, mangiata dai colossi internazionali e dalle compagnie low-cost.

venerdì 29 agosto 2008

Hope and Progress

Non sono mai stato ideologicamente antiamericano. Da convinto filoeuropeista, però, ho sempre avuto uno sguardo critico nei confronti degli Stati Uniti.
Con la superpotenza che governa e influenza il mondo, vuoi o non vuoi, bisogna i fari conti.

Oggi la Storia ci pone di fronte ad un uomo, Barack Hussein Obama, che può rappresentare un coraggioso cambiamento positivo rispetto ai decenni passati.

Io lo spero...


giovedì 28 agosto 2008

La guerra fresca

Dalla caduta del muro di Berlino (quell'evento che doveva portare pace e prosperità nell'ordine mondiale ed invece ha portato solo caos ed insicurezza) il mondo è stato governato fondalmentalmente da uomini di basso spessore e scarsa lungimiranza.
Gli Stati Uniti ci hanno offerto gli incapaci Bush, con la loro passione per i bombardamenti, e Clinton, attento più alle cose che succedevano sotto la sua scrivania che alle carte che ci passavano sopra.
In Europa abbiamo avuto Kohl, che ha unificato le Germanie a botta di corruzioni, Blair, che per rendere coerente la sua incoerenza è diventato addirittura cattolico, gli impalpabili Schroeder e Chirac, la badante Merkel... L'Italia naturalmente ha fatto la sua parte: in stantìa alternanza, la mummia Prodi e il pagliaccio piduista...
La Russia intanto, con gli anni, ha instaurato un regime fintodemocratico di gente corrotta, avida e senza scrupoli invitato con tutti gli allori ad ogni consesso internazionale: qualcuno
forse, nell'establishment, avrà pensato che delle vetrine luccicanti e qualche turista miliardario in più volessero dire democrazia. E mi viene tragicamente da sorridere se ripenso al nostro presidente del Consiglio che cercava di accattivarsi le simpatie della spia del KGB Putin con uno spettacolo del Bagaglino in Sardegna...
Ora i Russi si stanno togliendo la maschera e presentano il conto...
Il problema è a monte: dal "socialismo reale" bisognava uscire a sinistra, con meno mercato e più socialdemocrazia, meno affari e più cooperazione. L'incapacità
dei progressisti occidentali di incidere in questo processo storico grida vendetta...
L'aria che tira, in definitiva, oggi, non è buona: la mia preoccupazione è che i nostri governanti attuali non siano assolutamente in grado di gestire un'eventuale nuova guerra fredda.

lunedì 25 agosto 2008

Ricordi di fine agosto

Non è stata certo questa l'estate dei sogni. Non poteva esserlo per tutto quello che è successo e che succede...
Nello stesso tempo poteva andare peggio.
E' proprio questo accontentarsi, però, che mi sfianca.
Questo aggrapparsi ad una monotona, conciliante, soddisfacente normalità non è quello che voglio ma, ora, è quello che mi spetta.
Così è trascorsa un'estate atipica con poco mare e poca "ammuina".
Per fortuna c'è stata la politica e la voglia di esistere e di resistere dei miei compagni che mi hanno fatto sentire vivo.
Per fortuna ho ascoltato l'energia contagiosa di chitarre e tamburelli amici.
Per fortuna ho gustato, tra gli ulivi, i sapori preziosi della mia terra.
Per fortuna c'è stata la Grancìa e il suo meraviglioso spettacolo che ha fatto sussultare il mio orgoglio lucano.
Si... poteva andare peggio...

martedì 29 luglio 2008

Restaurazione Comunista

Ennesima terribile delusione di questo "annus horribilis in decade malefica".
Ferrero ha vinto il congresso di Rifondazione contro Vendola. Per la prima volta nella storia di un partito di sinistra la mozione che ha preso più voti nei congressi di circolo, sul territorio, non esprime il segretario.
E così ora faccio parte della minoranza di un partito minoritario.
Fra un pò mi troverò solo contro il mondo...

martedì 22 luglio 2008

Rifondiamo?

Da anni sono tesserato al Partito della Rifondazione Comunista.
Dopo la batosta elettorale di aprile è difficile continuare a trovare gli stimoli e le ragioni per continuare a credere nella politica in un Paese che ha scelto di essere manipolato da questi indegni uomini di governo. Infatti non è che questi stimoli li abbia trovati ancora...
Però ci sono gli uomini con le loro storie e la loro forza. Nel mio partito c'è Nichi Vendola, e allora un pò le speranze sembrano rianimarsi.
Dal 24 luglio inizia il congresso nazionale di Rifondazione: la mozione vendoliana (che ho votato anche io) ha ottenuto la maggioranza tra gli iscritti nei congressi di circolo. Non quella assoluta però... e così la linea politica del partito dovrà uscire fuori da un difficile compromesso (al ribasso, ci aggiungerei...).
Io continuo a credere nel progetto di una Sinistra più ampia, alternativa al PD, che vada oltre i vecchi retaggi ideologici.
Ma nel momento in cui lo scrivo e lo rileggo non ci credo già più...

martedì 15 luglio 2008

Giustizia non è stata fatta

Solo una vergogna del genere poteva darmi la forza di tornare a scrivere.
Le condanne per i fatti di Genova 2001 sono state molto più lievi delle richieste dell'accusa.
Praticamente è stato individuato qualche capro espiatorio che in realtà non sconterà nemmeno un giorno di prigione e che, tra l'indifferenza generale dell'opinione pubblica, continuerà a prestare servizio nelle nostre (vostre) Forze dell'ordine.
E le torture di Bolzaneto? Quel massacro fisico e psicologico? Quella violenza, gratuita e spropositata, di matrice politica?
Nulla... tutto finisce in un oblio schifoso legittimato da sentenze accomodanti.
E allora, quando e dove la troveremo noi giovani la fiducia nelle Istituzioni?

giovedì 26 giugno 2008

ZigZagNelCaos

Non riesco a raccontare e giudicare il mondo esterno se prima non faccio ordine dentro di me.

mercoledì 4 giugno 2008

Brucio nel vento

Volevo parlare del grande Barack Obama che ancora fa sognare i progressisti del pianeta, volevo parlare del razzismo dilagante in Italia, di fascismo e antifascismo, dei rifiuti, degli italiani brava gente innamorata di un piduista imbonitore e dei suoi servi, della sinistra che litiga per creare partitini del 2%. Avrei voluto farlo ma non ci riesco... avverto troppo l'inutilità delle parole in questo momento e su questi argomenti... parole al vento... sono sdegnato, stanco e rassegnato... e allora mi godo la mia solitudine, i miei silenzi, i miei tormenti, sognando una semplice estate serena.

domenica 25 maggio 2008

Una risata vi seppellirà

Roma. San Lorenzo.
Un barbone si è costruito, in un angolo
della Facoltà di Psicologia, un giaciglio con i soliti stracci e i soliti cartoni. Sul nylon che protegge la meticolosa costruzione, una scritta con un pennarello: "HARIVENGO. TORNO PRESTO."
In questo momento io vorrei avere almeno un briciolo della sua folle ironia o della sua ironica follia...

venerdì 23 maggio 2008

Siamo tutti clandestini

Io scappo dal mio Paese perchè c'è la guerra, arrivo in Italia e commetto reato.
Io scappo dal mio Paese perchè c'è la dittatura, arrivo in Italia e commetto reato.
Io scappo dal mio Paese perchè non mangio, arrivo in Italia e commetto reato.
Io scappo dal mio Paese perchè non posso sfamare la mia famiglia, arrivo in Italia e commetto reato.
In Italia, Paese di emigrazioni storiche.

Il loro concetto di legalità mi fa rabbrividire. La loro morale ipocrita mi fa vomitare.
Sono gli stessi che vanno in chiesa la domenica, che fanno finta di pregare un Signore misericordioso, che si scambiano il segno di pace.

Dove stiamo finendo? Dov'è Dio?

Eloì, Eloì, lemà sabactàni.
Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato.

mercoledì 21 maggio 2008

"Le città invisibili"

E' sospeso nello spazio e nel tempo questo capolavoro di Italo Calvino. Un meraviglioso esercizio di fantasia, ricco di aforismi, metafore e impregnato di quella filosofia che indaga l'uomo nel suo contesto urbano e quindi sociale.
Non si può recensire un libro così; nulla si può aggiungere alla perfetta concatenazione di parole usate da Calvino con la sua incredibile ricchezza di linguaggio.
Due cose però mi preme sottolineare:
a) questo libro ha ispirato il mio post su San Lorenzo di qualche giorno fa. Mi ha invogliato, cioè, a scrivere e quindi ad interrogarmi sul mio rapporto con la città. Dalla lettura alla scrittura: solo questo meccanismo
in sè, che è scattato, vale la forza del libro...
b) la conclusione è semplicemente la più bella che abbia mai letto, oltremodo attuale:

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

domenica 18 maggio 2008

Re Alessandro

Ho avuto già modo di onorarlo qualche mese fa in un altro post.
Ora non posso tacere di fronte all'ennesimo traguardo del capitano leggendario della Juventus.
Alessandro Del Piero, 34 anni a novembre, è il capocannoniere della serie A, dopo esserlo stato, l'anno scorso, della serie B.
Un professionista umile ed esemplare, un campione moderno che ha saputo reggere (sempre ai vertici dall'età di 18 anni) le pressioni di un mondo non facile e che ha sempre saputo trasformare in nuovi stimoli le difficoltà che gli sono piovute addosso, senza capricci...
Talento e intelligenza: un calciatore perfetto, invidiabile e invidiato.
E ora gli Europei...

venerdì 16 maggio 2008

San Lorenzo - Roma

Dopo la svolta inattesa e destabilizzante della mia vita, una delle cose che mi manca di più è il quartiere in cui ho abitato per tanti anni.
Si può sentire la mancanza di un pezzo di città? Sì, quando quel tessuto urbano ha un'anima.
Sono pochi i quartieri romani che se ne possono vantare. San Lorenzo, a Roma, un'anima ce l'ha. Sporca, stravagante, persa, vitale, creativa, distratta, ludica, irrispettosa, cordiale, popolare, questa è l'anima caleidoscopica di un quartiere che sente il peso della sua storia difficile, contorta e dolorosa.
E' come se qui la città avesse un'energia sotterranea che gli deriva forse dai suoi giovani, universitari, fuorisede, artisti, sbandati e che scorre placida nonostante le speculazioni mercificatorie di un mondo che va altrove.
Io questa energia l'avverto ogni volta che sono lì, sento il suo respiro, il suo alito pesante.
Un quartiere paradossale di splendide imperfezioni: a misura d'uomo ma non per tutti gli uomini...

martedì 13 maggio 2008

Lapilli

Mi ero ripromesso di non parlarne più per un pò. Effettivamente è passato poco tempo, ma la politica per me è come un magma latente e io, ultimamente, guardandomi in giro, mi sento molto vulcano pronto all'eruzione...

Buone notizie. C'è ancora vita sotto le macerie: Nichi Vendola si candida alla segreteria di Rifondazione Comunista e Claudio Fava è diventato il coordinatore di Sinistra Democratica. Il futuro della Sinistra in Italia dipende da questi due uomini: mi sento in buone mani. Dicono che il leaderismo a sinistra sia un male. Non lo credo... Per ricostruire servono primaditutto leaders decisi, capaci e lungimiranti che indichino la strada piuttosto che assemblee confuse e retoriche che la nascondano. E' stato sempre così nella storia della politica e non può che essere così: soluzione semplice e affidabile soprattutto in tempi duri, affidarsi agli uomini migliori.

Cattive notizie. La politica dei Palazzi ha iniziato il suo corso. L'unica opposizione a Berlusconi viene da destra. E' quella di Di Pietro: la più becera, la più rozza, quellla più giustizialista e populista.
Iniziamo ufficialmente a galleggiare nella merda. Buona navigazione...

mercoledì 7 maggio 2008

Il bluff sicurezza

L'ho sempre pensato.
L'ho scritto anche una volta.
Ora ci sono anche i numeri dell'Istat a confermarlo.
Gli omicidi in Italia, dal 2000, sono diminuiti dal 13,1% al 10,1%.
L'Italia è uno dei Paesi più sicuri d'Europa per quanto riguarda le morti violente... se consideriamo poi che da noi c'è la malavita organizzata possiamo dire che, nella quotidianità, non c'è nessun motivo d'allarme particolare.
Nonostante questo le televisioni ci marciano, i giornali strillano, i commentatori si allarmano, le fobie impazzano, le ronde rondano, la politica (quella delle Istituzioni naturalmente) stumentalizza, gli operai votano Lega, la Sinistra scompare ed io dovrei fare autocritica...
Il problema italiano non è la sicurezza.
Il problema italiano è il lavoro, dai salari bassi al precariato, dalla sicurezza alla mobilità sociale...

Stop. Ed è su questo che gli Italiani dovrebbero imparare ad usare autonomamente la ragione.

PS: l'articolo completo è qui.

Sciopero!

Li avevo evocati in occasione del 25 aprile.
Li ho visti poche ore fa, dal vivo, al Cinema Farnese, per l'apertura del Tekfestival, festival internazionale di cinema indipendente in corso a Roma.
Ho visto gli Yo Yo Mundi nella sonorizzazione di Sciopero!, film del 1925 di Ejzenštejn.
Un'ora e mezza di arte pura, di quella che riconcilia con la mente e con il cuore... Di quella vera, lontana dai circuiti mediatici, lontana dal marketing, lontana dalle folle oceaniche, lontana dai clamori da avanspettacolo.
Musicisti che fanno l'arte per l'arte, che hanno talento da vendere e lo plasmano con passione ed enormi sacrifici, senza bisogno di vendersi allo show business e spesso senza riconoscimenti ufficiali.
Insieme a tante realtà che esistono e che nonostante tutto continuano a vivere, costituiscono un sottobosco che dà linfa e speranza alla cultura italiana... senza che le masse dormienti davanti alla televisioni nemmeno se ne accorgano...

lunedì 5 maggio 2008

"I milanesi ammazzano il sabato"

Stop politica! Occorre disintossicarsi da tutte le delusioni e le frustrazioni!
Rimangono l'amarezza, un pò di rancore e la consapevolezza orgogliosa di diversità da un Parlamento che non mi rappresenta. Facciano quello che vogliono! Quando sarò incazzato sfogherò la mia rabbia in una colorata manifestazione di piazza con i miei simili. Non cambierà assolutamente nulla in questo Paese irrecuperabile ma avrò la coscienza splendidamente pulita! E mi basta... altro che... Perchè arrovellarsi ancora se il mondo gira al contrario? Il mio cupo pessimismo è sfociato in allegra rassegnazione. Poteva andarmi peggio...

Dopo questa premessa... musica!
Tra le varie novità, la principale è il nuovo album degli Afterhours, la migliore band italiana.
E loro per fortuna non deludono mai... anzi, con il tempo, contrariamente alla maggior parte degli artisti, migliorano.
E' rock ampio, acido, passionale, ricercato, bizzarro, vario, maturo, vero, nei testi e nelle musiche.
Ad un primo ascolto nessun brano sembra spiccare sugli altri perchè il livello medio è molto alto.
E' un lavoro che peserà e nei live ci sarà da divertirsi...
Per gli amanti del genere, si confermano un punto di riferimento fondamentale e, di questi tempi, non è poco.

mercoledì 30 aprile 2008

Ara Pacis Alemannae

E così Alemanno si presenta e decide di abbattere la teca dell'Ara Pacis Augustae.
Non gli piaceva e faceva le manifestazioni.
Non gli piace, ora è sindaco e la rimuove.
Il discorso non fa una piega...
Coerente. Coerente e fascista.
Per chi non conosce le vicende romane, la costruzione del museo dell'Ara Pacis è un progetto (molto discusso) di uno dei più grandi architetti viventi, Richard Meier (per inciso, tra i miei preferiti...). Ha fatto scalpore soprattutto perchè è il primo edificio di architettura contemporanea costruito nel centro storico di Roma, in cui noi si interveniva così invasivamente dai tempi dell'architettura fascista.
A me complessivamente, nonostante un sovradimensionamento evidente, piace: è un intervento che ha riqualificato l'intera area ed è l'unica zona centrale della città in cui si respira quell'aria internazionale moderna che tutte le capitali del mondo hanno.
Ma qui non è in discussione una questione estetica che, a meno di strafalcioni costruttivi, è soggettiva.
Al di là della retorica antifascista spesso banale e strumentale, questa vicenda è fascismo puro: è censura di un atto creativo!
L'idea violenta di cancellare, con una decisione ideologica, arbitraria e relativa (magari nascondendosi dietro ad un referendum populista), anni di lavoro progettuale, tecnico e amministrativo, è francamente inaccettabile per una democrazia normale.
Siamo di fronte ad una regressione culturale e civile vera e propria: cosa sarebbe successo se, nel corso della storia, ogni imperatore, ogni dinastia, ogni classe politica avesse fatto tabula rasa dell'attività anche edilizia dei suoi predecessori?
E poi mi vengono in mente gli sventramenti urbani di mussoliniana memoria, la forma della città piegata, plasmata, violentata dal potere e dal suo simbolismo...
Insomma... mi chiedo: cosa ci attende a Roma?
Il volto urbano della capitale dipende dai capricci di Alemanno e dei suoi fascistelli di borgata in cerca di rivincite dopo decenni di frustrazioni?

lunedì 28 aprile 2008

Roma città chiusa

Conosco Roma. Ci vivo da quasi 12 anni.
Nonostante qualche errore, qualche mancanza e qualche priorità da invertire, una città così complessa non poteva essere governata molto meglio da come lo ha fatto il centrosinistra in questi anni.
Intanto però uno che porta la croce celtica al collo e che ha scontato 8 mesi di carcere per violenza ne è diventato sindaco.
Il destabilizzatore Veltroni, che ha abbandonato nel pieno del suo mandato per suicidarsi contro Berlusconi, ha le colpe maggiori delle sconfitta e la candidatura di Rutelli era impresentabile.
Ciò detto... è ufficiale: il popolo italiano è una maionese impazzita...

Le previsioni danno nuvole "nere"...


giovedì 24 aprile 2008

L'Italia è una Repubblica Antifascista

Come l'anno scorso... ancora una volta... sempre... pronto a celebrarla: la festa della Liberazione!
Con la retorica, con l'ideologia, con la fede, con la passione, con il fanatismo e con il solito monito che non mi stancherò mai di ripetere: non esiste riappacificazione con la parte sbagliata.
La Resistenza, poi, è anche una grande Storia fatta da tante piccole storie di tanti piccoli eroi. Una di queste è quella della Banda Tom.
Nei giorni della Liberazione un omaggio
a loro e agli Yo Yo Mundi, band piemontese (tra le mie preferite), che ne ha cantato le gesta.

E allora è festa! W il 25 Aprile!

lunedì 21 aprile 2008

La classe operaia non va in paradiso

Si dice che la Sinistra abbia perso perchè gli operai hanno votato Lega Nord.
Così dopo anni di pratiche politiche di sinistra basate sulla non violenza, sul pacifismo, sulla difesa dei diritti senza distinzione di sesso, razza e religione, sulla solidarietà sociale, gli operai si lasciano affascinare dalle ronde padane razziste contro gli immigrati.
Poichè io ritengo quelle idee il bene assoluto, preferisco perdere e non inseguire i voti di operai di fatto razzisti piuttosto che rinunciare a diffondere quei valori.
Una riflessione: non è che, oltre la classe politica, oggi è peggiorata molto anche la classe operaia?

giovedì 17 aprile 2008

Il parolaio Walter

Aveva detto che si sarebbe ritirato dalla politica e sarebbe andato in Africa dopo il mandato da sindaco di Roma... E non era vero perchè è diventato segretario del PD e candidato premier.
Avevo detto che sarebbe andato da solo alle elezioni... E non era vero perchè si è alleato con Di Pietro e ha cooptato i Radicali.
Aveva detto che "si può fare", che la rimonta era in atto, che era ad un'incollatura dal centrodestra, che il voto era utile a sconfiggere il PDL al fotofinish... E non era vero perchè è arrivato a 9 punti percentuali di distacco, la più grande vittoria di Berlusconi da quando è sceso in politica.
Aveva detto che avrebbe fatto un solo gruppo parlamentare con Di Pietro, condizione discriminante per la scelta dell'alleato... E non era vero perchè (c.v.d.) l'Italia dei Valori, incassato il risultato elettorale, farà gruppo a sè.
Che uomo politico è questo? Walter Veltroni è semplicemente un pessimo bugiardo.
Ancora complimenti agli elettori di sinistra del PD che si sono fidati di lui.

La terra di nessuno

A tutti i visitatori del mio blog segnalo questa importante iniziativa che si terrà a Ferrandina a cura dell'Associazione Pensiero Attivo. Invito i blogger lucani che lo volessero a diffondere l'evento:

(clicca sul manifesto per ingrandirlo)

mercoledì 16 aprile 2008

Ctrl + Alt + Canc

A mente più fredda dico che è una batosta quasi impossibile da riassorbire.
E' una ferita esistenziale vedere sfiorire le proprie idee.
Fuori dal Parlamento, attaccati da sinistra, derisi da destra, messi in silenzio dall'alto, dilaniati dalle rese dei conti, confusi, senza punti di riferimento...
Poi pensi alle Istituzioni, con i Cuffaro, i Berlusconi, i Bossi, i Calderoli, le Carfagna, le Brambilla, i condannati, gli affaristi, una classe dirigente democratica incapace e collusa; pensi che lì mancherà qualsiasi voce critica contro la globalizzazione, qualsiasi voce contro le ingerenze vaticane, qualsiasi voce contro le guerre, qualsiasi voce contro gli armamenti, qualsiasi voce fuori dal coro. Pensi che mancherà gente pronta a difendere Gramsci e Pasolini, il '68 o la Resistenza senza se e senza ma, senza revisionismi, senza concessioni.
E' questo che hanno cancellato. Hanno cancellato un mondo.
Non ce lo meritavamo tutto questo in queste proporzioni perchè, al di là degli errori possibili di una classe dirigente (inevitabili quando si fa sul serio politica), viene esclusa dalla rappresentanza istituzionale tutta un'umanità, un'umanità semplice, a volte anche rozza, popolare, libera, eccentrica, spontanea che sfido a trovare altrove e che chi fa davvero politica tra la gente conosce.
Gli altri sanno chi siamo, ci conoscono ed è per questo che sono contenti e sollevati tutti della nostra scomparsa e di aver cancellato la nostra diversità.
Continuo a non capacitarmi di quelli che anche in buona fede con il voto (in)utile e l'astensionismo hanno contribuito a questo risultato.
E allora pensi che non ne vale la pena, che forse è ora di rinchiudersi nella sfera privata, perchè tanto vinceranno sempre loro, e che a loro si aggiungerà anche chi non immagineresti mai... la politica pulita, appassionata, disinteressata, idealista non paga e non conta nulla in questo mondo di falsi buonismi, di clientele, di corruzione, di prevaricazioni, di tradimenti...
Non lo so... sono affranto. E non trovo alcuna consolazione da nessuna parte.

martedì 15 aprile 2008

Cronaca di una morte annunciata

L'avevo detto nella mia dichiarazione di voto: era necessario votare la Sinistra perchè altrimenti sarebbe scomparsa dalla rappresentanza parlamentare.
E' avvenuto proprio così: un risultato catastrofico e la cancellazione dalle Istituzioni.
Un disastro epocale.
Ancora adesso per me, a qualche ora di distanza, fuori da qualsiasi logica.

Le cause sono tante e precise. Proverò ad elencarle partendo dalle colpe interne per non fuggire dalle responsabilità.

1) Il progetto (in cui io credo molto) della Sinistra l'Arcobaleno, cioè quello di una sinistra laica, ambientalista, pacifista, plurale (progetto accellerato in vista delle elezioni), alla prova dei fatti è fallito e non riesce a fare breccia nel cuore del nostro elettorato di riferimento nè tantomeno in altri. Occore costruire una identità più netta, definita e coerente, con una connotazione sociale maggiore, che ora con la rimozione del riferimento comunista indubbiamente manca.

2) L'astensionismo "consapevole" di sinistra e movimentista è stato fondamentale: queste persone dovranno portare sempre sulla coscienza il peso di aver contribuito a cancellare le loro stesse idee dal Parlamento italiano. Anche se dubito che nel loro intelletto sofisticato riescano a percepire la portata del gesto scellerato...

3) Le divisioni e le polemiche interne alla Sinistra sulla forma e sulla sostanza del progetto hanno minato inutilmente una costruzione già fragile: anche di questo in parecchi dovranno rendere conto.

4) Il voto utile ha sfondato e non voglio immaginare quali percentuali ancora più deludenti avrebbe preso il PD senza i voti provenienti dal bacino della Sinistra. Voto utile che si è trasformato in un voto suicida: una scelta miope e irrazionale pesantissima favorita dal bombardamento mediatico di cui il PD è stato massimo protagonista e che non è servita assolutamente a battere Berlusconi e ad evitare la scontatissima sconfitta... Altro che quel ridicolo "si può fare"...

5) Una campagna elettorale troppo morbida e dimessa (soprattuto all'inizio) nei confronti del PD, responsabile principale del fallimento del governo Prodi e della sua distanza dalla gente. Colpe e responsabilità gravi che invece sono ricadute sulle nostre spalle e che non abbiamo saputo gestire, mentre Veltroni il marziano cantava canzoncine dal pulman durante le sue gite nell'Italia che non c'era...

Cosa succede ora? Non lo so... Senza rappresentanti, senza finanziamenti, senza voce nell'informazione pubblica è un tale casino che può succedere di tutto.
Una cosa è certa perchè percepita tra i volti distrutti dei militanti e quindi realistica: questo risultato porterà inevitabilmente ad una estremizzazione e radicalizzazione delle posizioni e delle strategie.
E' come se fossero saltati dei cuscinetti, dei filtri: la protesta e il dissenso non avranno voce in Parlamento e in tv ma solo nei territori e nelle piazze; il divario fra il popolo e i Palazzi crescerà; meno disposti ai compromessi e più inflessibili. E non so a chi potrà giovare mai questa prospettiva...
Io provo a ricominciare anche se è durissima perchè i nemici (sì, i nemici...) sono tanti, forse troppi.
Hanno giocato con una speranza e poi l'hanno ammazzata. Non è facile resuscitarla ma se si crede nella politica bisogna ripartire.
Ci vuole tempo e pazienza ma la nostra diversità non la cancelleranno mai.

sabato 12 aprile 2008

Al voto! Al voto!

Torno in Lucania. Scendo a votare.
Vado ad esercitare il mio bellissimo diritto di voto alla faccia del qualunquismo di Beppe Grillo.
Voglio che la mia terra sia rappresentata in Parlamento da una lesbica siciliana e da una di noi.
Ce la faremo, nonostante tutto.

venerdì 11 aprile 2008

Pensiamoci

Da Il Manifesto del 7 aprile 2008, di Rossana Rossanda:

A una settimana dal voto, tutto è stato detto dai leader. Dai microfoni su piazza e in tv. Tutto di basso profilo, qualche bugia, qualche furberia ma il quadro è chiaro. È il momento di pensare da soli, elettori maschi e femmine e giovani che avranno la scheda per la prima volta. Non affidiamoci agli umori, quelli che piacciono ai sondaggi. Come è successo al tempo del «Silvio facci sognare», lo slogan più scemo del secolo. Siamo alfabetizzati, abbiamo non solo speranze e delusioni ma comprendonio e memoria.

Gli elementi per valutare a chi dare il voto ci sono tutti, nel presente e nel passato prossimo. Facciamo parlare i dati di fatto.

1) L'ultimo, arrivato fresco fresco dal Fondo Monetario Internazionale è che l'Italia è a crescita zero (0,3). E non è la crescita zero preconizzata dagli ecologisti, cioè una selezione degli investimenti che protegga e risani l'ambiente. È crescita zero nell'insieme caotico dell'attuale modello, crescita zero nell'occupazione, crescita zero del potere d'acquisto. Sarebbe utile che si incazzassero i candidati premier di fronte alle loro trovate, tipo: con me, mille euro mensili a ogni precario. Ottimo. Chi li paga? L'azienda che lo ha assunto per dodici giorni al mese? Gli intermediari, Adecco o Manpower? La cooperativa fasulla che lo costringe a essere socio-lavoratore o niente? Lo stato? E da dove fa entrare i soldi? Visto che nessuno propone di accrescere le tasse. Eppure si dovrebbe almeno redistribuirne i carichi, toglierli ai ceti più deboli, aggravare quelli più forti, bastonare un po' le operazioni finanziare - ma tutti sono contro. E poi la Banca centrale europea di una sola cosa ha paura - che il potere di acquisto aumenti e si riaffacci l'inflazione... chi mangia poco continui a digiunare, per favore.
Nell'ultima settimana si sono ventilati ottocento o mille euro minimi di pensione al mese. Sette anni fa Berlusconi ne aveva promessi mille. Poi s'è visto che ne avevano diritto solo quelli in tardissima età e condizioni più disastrate. L'estate scorsa tutti salvo l'abominevole «sinistra radicale» hanno strillato che l'Inps era in deficit, e sulla parola di Epifani i pensionati hanno votato in massa come se fosse vero. E intanto né Berlusconi né Veltroni né Casini accennano a mettere un tetto alle pensioni superiori a una certa cifra - tipo Banca d'Italia e altre. Forse redistribuire non basta, ma sarebbe una misura di decenza.

2) La recessione è in arrivo. Già imperversa sugli Usa, la Fed riduce i tassi, tutti sono preoccupati salvo Repubblica, quotidiano di Veltroni, che ha pescato a Cernobbio quattro persone (per la verità tre e mezzo, Spaventa è più cauto) disposte all'ottimismo. Sta arrivando in Europa e che significherà per l'Italia? Berlusconi, in un sussulto di sincerità, ha promesso lacrime e sangue - a tutti, meno ai ricchi cui ridurrà le tasse. Ma che significa l'arrivo d'una recessione su un paese che è già a crescita 0,3? In un'Europa a crescita 1,3 se va bene?
Fra poco nessuno sarà in grado di pagare quel che importa e di farsi pagare quel che esporta. Per quale altro motivo la Cina sostiene il dollaro? In questo quadro l'occupazione - che per salire avrebbe bisogno almeno d'una crescita del Pil attorno al 3% (dieci volte di più dell'attuale in Italia) - non crescerà. Già gli occupati dichiarati dalle statistiche erano per almeno un quarto fasulli, mezzi-posti o quarti di posto del precariato, forma di disoccupazione travestita. Ormai trentenni già diplomati, laureati o dottorati, (se non in qualche disciplina scientifica per la quale c'è sbocco fuori dall'Italia) , figurarsi i non diplomati, sono ancora in cerca dell'impiego per il quale hanno studiato, pesano sui genitori, e non pochi si accingono a montare un bar o un'impresina del genere, perlopiù in subappalto, per rendersi indipendenti, sposarsi, fare un figlio. E poi ci si duole che le intelligenze se ne vadano e la natalità resti bassa.

3) Dagli anni '90 tutti i partiti, eccentuata Rifondazione e pochi altri, hanno piegato la testa al vecchio diktat liberista: lo stato non metta il becco in economia. Capitali e lavoratori, vanno lasciati al mercato e al suo occhio invisibile. Ah sì? Oggi l'occhio del mercato ha come minimo la congiuntivite acuta. Se no non saremmo a questo punto (dovrei scrivere «nella merda»). Anche gli europei lo sono, appena un po' meno la Germania perché ha difeso la qualità del prodotto e la Francia perché al mercato sottrae ogni tanto qualcosa. Ma la Commissione Ue strilla subito al protezionismo (sottace soltanto l'uso degli Stati Uniti delle spese militari a mo' di enorme offerta). E infatti il miliardario indiano Mittal s'è mangiato l'acciaio francese, non perciò pagando i lavoratori indiani come in Francia, ma proprio perché li paga quattro volte di meno. Da noi, i liberisti si rallegrano che l'Italia debba lasciare l'Alitalia a Air France-Klm, i sindacati sembrano accorgersi solo ora della gestione sciagurata dell'azienda della quale sono i soli a pagare il prezzo, la destra sanguina per l'«italianità» perduta, Berlusconi tira fuori conigli dal cilindro per far voti, l'insieme fa pena.
Non solo. Lo stato non ha da metter becco nell'economia, ma soldi nelle imprese sulla semplice fiducia che creeranno nuovi posti di lavoro. Così i furbetti prendono i soldi, alzano capannoni e se la filano senza aver assunto nessuno o licenziando subito. Non ci sono controlli. Ma non impossibile a sapersi: ce lo dice Report, cifre, nomi, luoghi, anni - ma anche noi telespettatori siamo strani, non so, non ho visto, se c'ero dormivo. L'Italia ha smesso di avere industria pubblica per dare i quattrini ai privati, che li prendono e scappano.
Quanti? Vorrei saperlo, e anche perché, invece che spendere a destra e a sinistra senza controllo, lo stato non ha a suo tempo raddrizzato Alitalia. Non mi si dica che è colpa dei sindacati che non accettavano 2000 «esuberi». Se Air France la può comprare, come ha già fatto con la compagnia olandese, perché non lo ha fatto la nobile imprenditoria italiana? E magari, ahinoi, lo stato di cui sopra? Alla sottoscritta di una compagna di bandiera non importa niente, dei suoi lavoratori molto. Perché devono subire e pagare per le nefandezze di chi li ha gestiti? Il loro paese li deve difendere, e così i loro sindacati. Ma come possono farlo senza discutere la strategia dell'impresa? Se l'ideologia oggi in voga dice che proprio non si può, perché i leader della destra e del centro non dicono al microfono: «Lavoratori! Cavatevela! Noi sulle scelte delle imprese non siamo in grado di interferire! Né lo vogliamo!». Almeno così l'elettore lo sa. E' vero che potrebbe saperlo lo stesso, siamo nell'epoca della comunicazione totale, e rammentarlo al leader del Pd quando questi gli predica con voce commossa che padroni e dipendenti pari sono e hanno lo stesso identico interesse.

4) Ci dicono che bisogna tagliare la spesa pubblica. Dove? La teoria liberista dice che lo stato deve intervenire solo dove il privato non arriva. Ebbene, si diano ai privati scuole e sanità, e più o meno sottobanco i soldi per gestirseli da aggiungere ai costi che il cittadino deve pagare. Erano diritti? Ebbene, prendiamoli come semplici raccomandazioni. Non che in Italia sia enunciato così chiaro, ma largamente praticato. Due giorni fa il presidente francese Sarkozy ha deciso di «modernizzare» lo stato, cioè ridurne energicamente le spese, ogni due funzionari che se ne vanno, se ne prende uno solo. Peccato che la maggioranza dei funzionari siano nella scuola. Si dimezzino lo stesso. E poi a Lisbona hanno detto e sottoscritto che educazione e formazione sono l'asse della nuova Europa.
Da quel che si capisce, soltanto le spese militari aumenteranno. L'Europa avrebbe finalmente il permesso degli Stati Uniti per fare la sua forza di difesa da aggiungere, si suppone, alle «missioni», parola con cui si nascondono le partecipazioni alle imprese belliche di Bush. Ecco un intervento statale ammesso: servono anche per dare impieghi, contratti detti condizioni di ingaggio, che stanno diventando sempre più strani. Vedi l'ammazzamento di Calipari.

5) Non dimentichiamo la sicurezza. Gli italiani sono buoni ma non amano essere assillati tutti i giorni dall'extracomunitario - pardon anche dal comunitario romeno - appena mettono il naso fuori di casa. Per la sicurezza sono disposti a spendere, gli elettori di nove decimi dell'arco politico, quel che non vogliono più spendere in beni pubblici o in solidiarietà - diciamo che la sicurezza è il solo bene pubblico da privilegiare. E i candidati premier di destra e di centro e democratici non se ne privano. A Milano si fanno i pogrom contro i campi nomadi, e quella illuminata città non fa una piega. Da Roma Veltroni ha ottenuto in 48 ore non solo una calata di polizia contro un insediamento romeno, ma una legge che facilita le espulsioni, e sarebbe peggiore se la sinistra «estremista» non l'avesse parzialmente corretta.
La sicurezza è un tema imbroglione. Perché chi immigra è perlopiù un marginale e quindi malvisto. E come no? Chi viene senza un contratto di lavoro - ma come farebbe ad averlo da fuori, da lontano, senza appoggi perché si muovono i più disgraziati - si deve poter mandar via, perché se non ce la fa si muove sull'orlo della legalità, e magari ne esce, e alimenta la microcriminalità. Di chi sono piene per due terzi le italiche galere? Di immigrati. I quali servono, e come, alle imprese, anche se in nero, per cui il cavaliere ha pensato persino di dargli un voto amministrativo - arretrando subito davanti alla Lega su tutte le furie. L'attuale società afferma di essere per i diritti umani, ma produce marginalità, la sbatte in galera, produce crisi e bisogni crescenti nel resto del mondo e però tenta di bloccare l'immigrazione.
Intanto l'occidente abbassa di anno in anno i già modesti aiuti che davano ai paesi di provenienza.

6) I costi della politica. Ecco un punto che unifica, a quanto sembra, gli italiani: la politica costa troppo, ma soprattutto gli addetti alla politica trovano il modo di compensarsi troppo. Falso? No, vero. Da quando? Dagli anni Settanta in poi, per salari da capogiro da una legislazione all'altra. Meno i politici sono stati apprezzati, più sono stati pagati. Facciamo l'esempio che conosco: il mio. Per essere stata cinque anni deputata (1963-1968) ricevo un vitalizio che oggi è di 2.162 euro netti. Si chiama vitalizio perché non si sommino due pensioni - la mia dell'Inps è 850 euro. Non so come sarei vissuta senza, ma ammetto che se me lo togliessero non oserei aprir bocca. Ma, negli anni Ottanta sono stati in molti a sostenere che se un deputato non veniva pagato bene, si sarebbero candidati solo i miserabili. No, la retribuzione per l'incarico politico, elettivo o no, ha da essere decente ma commisurata al tenore di vita medio del paese, non della sua parte privilegiata. Ma questa verità, che Salvi e Villone avevano scritto per primi, ma nessuno ha ascoltato finché non l'hanno ripetuta quelli del Corriere della Sera - non può servire da grimaldello per cambiare le Costituzione, perché diciamola tutta, quando Veltroni e Berlusconi litigano o si accordano per le riforme delle istituzioni, non intendono solo la legge elettorale né che si tratti di abbassare i costi delle Camere e dei ministeri. Si tratta di andare verso una repubblica presidenziale. Ci sono riforme e riforme: quando si sente la parola, bisogna chiedere: Scusi, precisiamo?

7) e finale. Ecco dunque altri sei punti, oltre quelli trattati finora dal povero gatto del lunedì - su cui ci sono state più oscurità che chiarezze nella campagna elettorale. O qualche chiarezza, se c'è stata, fa paura. Chi legge, ci pensi. Siamo a una svolta della storia italiana, vorrebbe esser la conclusione del 1989. Tabula rasa della sinistra.
Per conto mio, tanto perché sia chiaro, voterò Bertinotti. So bene che la Sinistra Arcobaleno non ha dato tutte le risposte, ne ha date, siamo sinceri, solo alcune. Ma è la sola ad avere posto questi problemi. Ed è per questo che la si vuole cancellare dalla scena politica. Il più accanito sembra il Pd, come succede quando si ha che fare con il proprio passato, che non si riesce a elaborare e si vorrebbe liquidare. Bisogna essere ben obnubilati dalla passione, e forse da una certa angoscia, per accusare Bertinotti di aver «segato» l'albero di Prodi. Come fosse stato lui ad averlo fatto cadere, invece che Mastella, Dini e soci.
Lasciamo andare. Io voto Bertinotti perché voglio che una sinistra seria e non pentita resti su piazza. E perché la Sinistra Arcobaleno intende rielaborare tutto quello di cui sopra, e prima, e altro. Non sarà semplice, non dovranno essere loro soli. Tutti portiamo qualche livido addosso. Ma non siamo morti, né staremo zitti.

martedì 8 aprile 2008

ll mio voto

Voto la Sinistra l'Arcobaleno.

La voto perchè ho deciso quando avevo 15-16 anni da che parte stare, e non c'è stata mai nessuna esperienza o incontro negativo nella mia vita che abbia fatto vacillare questa mia convinzione morale.
Voto la Sinistra l'Arcobaleno perchè sono di sinistra e alle parole, soprattutto quelle importanti, quelle che hanno avuto un ruolo nella storia, per fortuna riesco ancora a dare un senso.
E' una scelta semplice, coerente e razionale e oggi, in un quadro politico allarmante, è, in più, una scelta necessaria: c'è il rischio concreto che le idee in cui credo vengano cancellate dalla rappresentanza politica a causa di un osceno sistema elettorale e di miopi strategie politiche del Partito Democratico che ha cancellato ogni parvenza di sinistra dal suo lessico e dalla sua pratica.
Voto la Sinistra l'Arcobaleno perchè vorrei l'abrogazione della nefasta legge 30 per eliminare il cancro del precariato; perchè credo nella assoluta laicità dello Stato; perchè sono pacifista; sono ambientalista; sono dalla parte dei migranti e degli omosessuali; sono antiproibizionista e garantista; sono antifascista (a proposito di parole importanti...).
Voto la Sinistra l'Arcobaleno perchè credo nella militanza e nell'organizzazione politica come mezzo per cambiare la società in cui siamo costretti a vivere.
Il mio non è un voto contro qualcuno ma è un voto per far contare i miei valori e darne rappresentanza parlamentare, affinchè si traducano in iniziative legislative concrete portate avanti da persone oneste e coerenti.
Inoltre, in Basilicata, c'è Rosa e quindi voto più utile del mio non può esserci...
Questo non è un appello... non sono mica così scemo da pensare che un lettore possa lasciarsi influenzare da due righe di una persona di parte. E' solo la testimonianza di una scelta politica netta e appassionata in tempi in cui la Politica viene bistrattata da comici, forcaioli, qualunquisti e strani personaggi in cerca d'autore.
I popoli hanno i governanti che si meritano e l'Italia meriterebbe ben altro che una destra così rozza e reazionaria e un centrosinistra così ipocrita, confuso e conformista.

sabato 5 aprile 2008

Sondaggio elettorale

Per la prima volta da quando ho aperto questo blog propongo un sondaggio (si trova nella colonna sulla destra).
Tema, naturalmente, le prossime elezioni politiche.
Sono mosso solo dalla curiosità di capire gli orientamenti dei visitatori.
Naturalmente non ha nessun valore scientifico e nessuna attendibilità.
Un pò come quelli ufficiali che giravano fino a poco tempo fa...

mercoledì 2 aprile 2008

L'Esperimento

Per il momento è ancora "quello che non c'è".
Nasce dal'esigenza di colmare un vuoto che si avverte ma a cui non si sa dare un nome.
Una nuova comunità di ferrandinesi che si incontrano su internet per confrontarsi in totale libertà, anche con ironia, per condividere percorsi, esperienze, culture che sfondino il muro del pensiero unico.
E' un forum. E' un tentativo...
E' L'Esperimento.

lunedì 31 marzo 2008

domenica 30 marzo 2008

Fuochi nella notte... della mia terra

A cura dell'Associazione Culturale Pensiero Attivo di Ferrandina e di Cinefabrica di Matera.

giovedì 27 marzo 2008

Una vergogna nazionale

Gli spot sono spot, la creatività è creatività ma io sono davvero imbarazzato. Davvero...
A guardare questi video provo pudore, vergogna e un senso di nausea.
Sono gli inni del PD e del PDL, di Veltroni e di Berlusconi.
C'è lo stesso modo di vendere il proprio prodotto, lo stesso modo di illudere, di edulcorare la realtà.
Quale messaggio lasciano? Non riesco a trovarne il senso...
Io non voglio vivere in un'Italia così, in un'Italia fatta di apparenze e non voglio vivere nell'Italia delle canzonette, dove i conflitti e i problemi vengono occultati.






La mia par condicio

Una delle più colossali bugie di questa campagna elettorale è l'ormai famoso "voto utile" che i due grandi partiti invocano per accapararsi il consenso.
Per fortuna, puntualmente, è intervenuto il Presidente della Repubblica Napolitano a ricordare elementari quanto scontate regole di democrazia.
Anche articoli di alcuni studiosi hanno smascherato questa furbata che non sta in piedi nemmeno dal punto di vista tecnico-elettorale.
L'informazione, invece, naturalmente, è asservita e piegata al volere dei poteri forti, così come attestato dal Garante della Comunicazione che invoca un riequilibrio della comunicazione politica troppo sbilanciata verso il duopolio.
Si sta insomma conducendo una campagna elettorale falsata perchè, si lascia credere che la competizione sia solo tra due forze e che il mondo sia inevitabilmente diviso tra la plastica di Berlusconi e la nutella di Veltroni, non garantendo di fatto le stesse condizioni di gara a tutti i partecipanti.
Io ho sempre pensato che la frammentazione sia uno dei problemi principali della politica italiana e che il proporzionale puro con sbarramento al 4% sia il sistema elettorale più adatto a frenarla, unito a regole rigide per la presentazione delle candidature e la formazione successiva dei gruppi parlamentari.
Ciò detto però, la democrazia è democrazia e tutti i partiti hanno gli stessi diritti di rappresentanza.
Da questo piccolo pulpito,
allora, visto che non credo ci saranno molte occasioni prima di trovarsi in mano la scheda elettorale, voglio far conoscere le altre liste che si presentano, nella maggiorparte delle circoscrizioni italiane, alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008:

- La Sinistra l'Arcobaleno
- Unione di Centro
- La Destra-Fiamma Tricolore
- Partito Socialista
- Sinistra Critica
- Partito Comunista dei Lavoratori
- Partito Liberale Italiano
- Per il Bene Comune
- Unione Democratica per i Consumatori

PS: avrei dovuto includere anche il collegamento a Forza Nuova, ma essendo una formazione di chiaro stampo nazifascista e aggiungerei anticostituzionale, non ho nessuna intenzione di contribuire alla sua diffusione.

sabato 22 marzo 2008

Mistero della Resurrezione

(L'incredulità di San Tommaso - Caravaggio)

martedì 18 marzo 2008

Della crisi ferrandinese

E così a nemmeno 10 mesi dal suo insediamento anche l'amministrazione di centro-sinistra di Ferrandina è in crisi.
Una crisi che dura da gennaio quando il sindaco Ricchiuti, all'improvviso, con una lettera pubblica redatta addirittura poco prima di una sua momentanea partenza, ha duramente attaccato i componenti della giunta da lui scelta e presieduta, invitandoli alle dimissioni e delegittimando di fatto la maggioranza che lo ha eletto.
In soldoni l'accusa del sindaco sa tanto di populismo berlusconiano: i vecchi partiti dell'Unione non mi lasciano lavorare, io che invece sono nuovo, vengo dal mondo delle banche, non facevo politica e infatti, forse, vediamo, entro nel PD, ho bisogno dei miei tempi, dei miei spazi e delle mie persone "di fiducia"; non sono in grado di reggere la sfida per cui sono stato eletto ma non sono io che rimetto il mandato, sono gli assessori "inconcludenti" che devono andare via.
Semplicemente straordinario!
La situazione ora? Dopo 2 mesi di incredibili vicissitudini dai contorni a tratti macchiettistici, giunta "temporanea" da 6 a 3, monocolore PD, tanti cari saluti all'Unione, con l'esclusione degli assessori più preparati, attivi e naturalmente "scomodi".
Si può immaginare quanto il mio stato d'animo oscilli tra la delusione più frustrante e la rabbia più cupa, non solo per quella lettera-manifesto (la goccia che ha fatto traboccare il vaso) ma anche per tanti retroscena già più o meno noti (poi ben documentati in un dossier da uno degli assessori uscenti). In realtà l'andazzo e la piega che avrebbe preso questo sindaco con le sue "sceriffate estive" si sono visti sin da subito e per questo non mi spiego lo stupore dei più.
Nel rimescolamento dei carri, tra vincitori e vinti, tra chi sale e chi scende, ora forse c'è ancora chi pensa di ricucire la situazione... Ma ricucire cosa? Il rapporto con un sindaco che vuole le mani libere e pensa di essere al vertice di un'azienda invece che un rappresentante delle Istituzioni scelto da cittadini attraverso la mediazione fondamentale di partiti politici di centro-sinistra?
E allora io vorrei che il mio partito passasse all'opposizione di questo sindaco perchè incompatibile con il nostro modo di vedere e vivere la Politica. Non è semplicemente una questione di episodi e di pettegolezzi, di assessorati e di numeri... con quella lettera (e non solo) si è rivelata un'incompatibiltà culturale di fondo che porterebbe inevitabilmente prima o poi a nuove lacerazioni.
Il ruolo del sindaco deve essere oltre che quello tecnico di amministratore, soprattutto quello politico di garante e di mediatore: in questo Ricchiuti è stato fallimentare.
Io non ho problemi ad ammettere di essermi sbagliato. E' semplice: ho dato fiducia e credito ad una persona che non conoscevo e che in realtà non è quella che sembra. Il fumo negli occhi mi ha ingannato.
Ho investito molto in questa amministrazione di centrosinistra: molto della mia passione e del mio impegno civile. Ho speso parole ed idee. Ho contribuito all'elezione di due miei compagni. Come militante di un partito della coalizione poi ho esultato per la sua vittoria dopo anni tremendi di oscurantismo dameliano. In un vecchio post l'ho definito il risultato politico più importante della mia vita.
Niente... E' evaporato tutto.
Si va avanti,
cercando di non ripetere mai più gli stessi errori e si continua a sperare di trovare sempre la soluzione migliore per la comunità, soprattutto per gli ultimi della comunità che di questi giochi nebulosi non ne possono davvero più.
Speriamo spunti l'arcobaleno...

Siamo tutti tibetani!

Il rosso è il colore della giustizia sociale, dell'uguaglianza, delle lotte di liberazione degli sfruttati non quello della repressione e del totalitarismo!
Il rosso, quello vero, è il colore dei monaci tibetani non quello della odiosa bandiera cinese.
Basta con queste dittature vergognose che tradiscono i valori di libertà del socialismo.
Io sto dalla parte del TIBET!

domenica 9 marzo 2008

Rosa Arcobaleno

Ieri ho ricevuto una notizia inaspettata che mi ha fatto sobbalzare dall'emozione.
Rosa Rivelli è capolista della Sinistra Arcobaleno per il Senato, in Basilicata.
Detta così, ai più, è una notizia che non dice niente.
Se non che... Rosa è una mia amica, vive e lavora nel mio paese, è stata ed è il mio punto di riferimento nella politica locale. Con lei e gli altri compagni del nostro circolo abbiamo condotto fianco a fianco varie campagne elettorali, con un entusiasmo e un impegno che ci hanno permesso di raggiungere importanti risultati.
Rosa Rivelli è una lucana doc, nata nelle terra di Rocco Scotellaro, è stata assessora della Provincia di Matera, ruolo da cui coerentemente si è dimessa poco tempo fa. E' una donna testarda ed umile, dotata di un'umanità fuori dall'ordinario e che incarna alla perfezione quelli che dovrebbero essere i valori della Sinistra.
Non so quali siano state le dinamiche politiche che hanno portato il mio partito a sostituire la senatrice uscente, ma migliore scelta sul territorio non poteva essere fatta.
Esplicitamente e spudoratamente chiedo a chi mi conosce di votare per la Sinistra Arcobaleno e quindi per lei: chi si fida di me può avere fiducia di Rosa.
Che bello votare con la consapevolezza di scegliere non solo la parte ma anche la persona giusta!

mercoledì 5 marzo 2008

La lotta continua

L'avevo detto... quando ritornerò nulla sarà come prima. E cosi è...
La mia vita è cambiata radicalmente. In questi mesi ho vissuto situazioni ed emozioni letteralmente indescrivibili che mi hanno arricchito e fatto maturare. Un bagaglio di esperienze che mi porterò dietro per sempre.
Ho toccato con mano il senso della vita e della morte, ho riscoperto il valore dell'amicizia e della famiglia, ho osservato le diverse sensibilità dell'umanità.
Ora sento l'esigenza di provare a confrontarmi con un mondo che fa finta di cambiare ad una velocità forse troppo elevata e
di tornare a scrivere qui. Non so e non credo che riuscirò a farlo con la stessa frequenza di prima ma non importa.
Colgo anche l'occasione per ringraziare tutti quelli (amici, conoscenti e non solo) che hanno speso una parola di conforto nei miei confronti anche attraverso questo blog.

Bisogna reagire, non adagiarsi. Non finisce qui.
La lotta continua... in ogni senso.

mercoledì 16 gennaio 2008

Questo blog chiude

Se e quando ritornerò, nulla sarà più come prima...