domenica 19 ottobre 2008

Legalite'? No! Egalite'!

Sono uno dei pochi italiani che non ha letto nè visto Gomorra ma l'impatto mediatico dell'opera è stato così forte che posso riconoscere allo scrittore campano grande coraggio e un forte senso civico nella sua azione di denuncia.
Ciò detto, lui non mi piace: sembra troppo perfetto per essere vero, usa sempre i tempi e i toni giusti nei suoi interventi, recita perfettamente il ruolo dell'eroe buono in un mondo di cattivi, mai sopra le righe, mai un tentennamento, una debolezza, una gaffe, un errore, un risentimento...
C'è insomma qualcosa che a pelle non mi convince: sarà semplicemente perchè, come sempre, mi piace complicarmi la vita.
Invece è facile stare dalla parte di Saviano: anche Schifani, avvocato di mafia, sta dalla parte di Saviano, anche i fascisti sono dalla parte di Saviano, anche i celerini che picchiano i manifestanti sono dalla parte di Saviano, anche Simona Ventura e Maria De Filippi sono dalla parte di Saviano...
Anche io sto dalla parte di Saviano ma con questa compagnia sono molto a disagio.
Poi in generale questi discorsi fini a se stessi sulla legalità, su "quanto siamo belli e fighi ad essere uniti contro la mafia" non mi hanno mai convinto molto: senza giustizia sociale, senza uguaglianza, senza libertà di emancipazione non può esserci legalità.
Naturalmente non vale il contrario... e allora avrei preferito che l'indignazione dell'opinione pubblica (spesso pilotata) oltre che contro la criminalità e il malaffare si rivolgesse soprattutto verso le morti sul lavoro, verso i salari da fame, i capitalisti senza scrupoli, i razzismi vecchi e nuovi.
Forse va bene anche così, forse non bisogna fare una graduatoria delle indignazioni, che da qualche parte bisognerà pure cominciare, ma a me, che sono un caso difficile, non basta...

5 commenti:

fra ha detto...

condivido totalmente la tua impressioni sul Saviano... alle volte servono le parole di di qualcun'altro per dare espressione ad un pensiero pigro che non sa come uscire.. bella storia, cuggì!

Anonimo ha detto...

siamo in 2 a non aver letto e visto gomorra

Sententia ha detto...

Vabbè sinceramente reputo Roberto Saviano uno che scrive qualcosa ...penso che i fatti di cui parla sono effettivamente fatti di mafia...(non credo che sia solo buona fede questo presupposto)...comunque forse il punto è che lui parla di gente concreta nelle sue storie, persone reali, che vivono e uccidono ancora adesso indisturbate...sembra che la "pubblicità" che fà di se attravesro le varie dichiarazioni sia un modo per non rischiare di rimanere isolato, per non rischiare di morire ammazzato...le minacce mi sembrano concrete... e poi anche Giovanni Falcone, tre mesi o sei non ricordo bene , prima di essere ammazzato aveva detto al Tg1 che sarebbe stato ucciso...nessuno gli ha creduto.

http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/caserta-sparatoria/saviano-omerta/saviano-omerta.html

Anonimo ha detto...

Ci deve essere un limite all'anticonformismo. Se una cosa è giusta non si può negarla o avanzare dubbi solo perchè a dire che è giusta ci sono anche milioni di ipocriti e superficiali.
Ho letto il libro di Saviano... secondo me non è una grande lettura... ma fa nomi e cognomi precisi e si espone come pochissimi fanno. E se oggi si idolatra Saviano ma ci si dimentica di molte altre faccende importanti allora dobbiamo lavorare perchè si cominci a parlare anche del resto, non certo ritirarci e lasciare ad altri una battaglia che è giustissimo combattere.

Anonimo ha detto...

Il tuo, più che un caso difficile è... un caso disperato :-)

Non prendertela Pietro; le cose che dici sono condivisibili. Ma, al solito, non riesco ad essere completamente d'accordo con te (anche se, indagando a fondo, sono convinto che sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono).