La TV benigna
Ecco la lettera con cui il geniale Roberto Benigni ha presentato il suo spettacolo:
Cari Italiani,
con immensa allegria e col cuore che cinguetta come un fringuello appena nato, il 29 novembre in diretta su RaiUno, staremo un paio d’ore insieme a parlare del regalo più bello che ci è cascato addosso. Dobbiamo capire cos’è l’amore. Ne tracceremo la storia.
Dal primo libro della Genesi, all’ultimo libro di Bruno Vespa, dalla lettera di pace di San Paolo ai Corinzi: “per quante cose io assuma in mio conto se non ho l’amore io non sono nulla”, alla lettera di scuse di Berlusconi a sua moglie: “…E dai Verò, stai buona, so’ bagattelle…”. Dalla rottura della Pace tra Greci e Troiani secondo Omero: “Causa ne fu la Divina femminilità di una Donna”, alla recente rottura della pace tra AN e Forza Italia secondo Vittorio Feltri: “La causa è una sola, problemi di gnocca”. Vedremo gli enormi passi avanti fatti dall’Umanità su questo tema.
Sì, parleremo del sesso, il motore del mondo, percorrendolo nei suoi aspetti più estremi. Dalla libidine sfrenata alla totale repressione. Insomma da Casanova a Sandro Bondi.
Parleremo di politica, da Voltaire: “non sono d’accordo con quello che dici ma sono pronto a morire purchè tu lo dica” a Silvio Berlusconi: “chi vota a sinistra è un coglione”.
Parleremo della grandezza dell’Italia cercando di capire che cosa abbiamo fatto di bello per meritarci città come Milano, Firenze, Roma dove sono nati uomini come Manzoni, Michelangelo, Cesare e cosa abbiamo fatto per meritarci città come Arcore, Ceppaloni, Montenero di Bisaccia e… non mi ricordo dove è nato Buttiglione.
E poi lasceremo parlare Dante. Ci faremo dire da lui cos’è quella nostalgia dell’infinito, quella ventata di annientamento che ci precipita addosso quando ci si innamora e smantella tutta la nostra vita, quella sensazione felice, pericolosa e rara che unisce sensualità e tenerezza e ci rende immortali.
Ce lo faremo dire da lui con parole antiche e commoventi che hanno attraversato i secoli per posarsi sulle nostre labbra.
Nulla di solenne, semplicemente la bellezza.
A giovedì.
Cari Italiani,
con immensa allegria e col cuore che cinguetta come un fringuello appena nato, il 29 novembre in diretta su RaiUno, staremo un paio d’ore insieme a parlare del regalo più bello che ci è cascato addosso. Dobbiamo capire cos’è l’amore. Ne tracceremo la storia.
Dal primo libro della Genesi, all’ultimo libro di Bruno Vespa, dalla lettera di pace di San Paolo ai Corinzi: “per quante cose io assuma in mio conto se non ho l’amore io non sono nulla”, alla lettera di scuse di Berlusconi a sua moglie: “…E dai Verò, stai buona, so’ bagattelle…”. Dalla rottura della Pace tra Greci e Troiani secondo Omero: “Causa ne fu la Divina femminilità di una Donna”, alla recente rottura della pace tra AN e Forza Italia secondo Vittorio Feltri: “La causa è una sola, problemi di gnocca”. Vedremo gli enormi passi avanti fatti dall’Umanità su questo tema.
Sì, parleremo del sesso, il motore del mondo, percorrendolo nei suoi aspetti più estremi. Dalla libidine sfrenata alla totale repressione. Insomma da Casanova a Sandro Bondi.
Parleremo di politica, da Voltaire: “non sono d’accordo con quello che dici ma sono pronto a morire purchè tu lo dica” a Silvio Berlusconi: “chi vota a sinistra è un coglione”.
Parleremo della grandezza dell’Italia cercando di capire che cosa abbiamo fatto di bello per meritarci città come Milano, Firenze, Roma dove sono nati uomini come Manzoni, Michelangelo, Cesare e cosa abbiamo fatto per meritarci città come Arcore, Ceppaloni, Montenero di Bisaccia e… non mi ricordo dove è nato Buttiglione.
E poi lasceremo parlare Dante. Ci faremo dire da lui cos’è quella nostalgia dell’infinito, quella ventata di annientamento che ci precipita addosso quando ci si innamora e smantella tutta la nostra vita, quella sensazione felice, pericolosa e rara che unisce sensualità e tenerezza e ci rende immortali.
Ce lo faremo dire da lui con parole antiche e commoventi che hanno attraversato i secoli per posarsi sulle nostre labbra.
Nulla di solenne, semplicemente la bellezza.
A giovedì.
4 commenti:
Io questo uomo lo amo!!!
Che genio
Poesia! Sono in trepida attesa di assaporare le emozioni che Benigni saprà trasmettermi.... la sola lettura del V canto dell'Inferno mi fa tremare di emozione! Quando poi, alla sensibilità del sommo, Si aggiunge una sensibilità come quella dell'artista toscano beh...
Sono in trepida attesa: un po' di Poesia è quella che manca a tutti quelli che usano soltanto la testa!
Questo toscanaccio è un genio davvero..... Dice cose serissime ma ti fa scompisciare dalle risate....
Merita un secondo Oscar!
Preparo la registrazione dello spettacolo (ho imparato a usare Vcast, fenomenale!!)
Roberto Benigni e il quinto canto dell'Inferno. Genio e capolavoro.
Non ho parole...
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